biografia

Matteo Incerti era originario di Reggio Emilia, e chi lo ha conosciuto lo ricorda come un amante dell’Appennino reggiano e appassionato di trekking. Era stato tra i pionieri del football americano nella sua città natale.

Grande tifoso della Reggiana e dell’Inter, impegnato con l’Anpi nella difesa dei valori della Resistenza, amico di Beppe Grillo, è stato tra i primi attivisti di quello che poi è diventato il Movimento 5 Stelle. E’ stato infatti tra i principali promotori del V-Day reggiano, l’8 settembre 2007; un’iniziativa politica di raccolta firme per presentare una legge di iniziativa popolare denominata Parlamento Pulito. Grazie al suo impegno, la comunità locale aveva la possibilità di partecipare attivamente alla lotta contro la corruzione e per la trasparenza nella vita politica.
Sempre attivo nel contrasto alle infiltrazioni mafiose, è stato organizzatore sia della prima iniziativa pubblica lanciata dal Meetup Grilli Reggiani nel 2008 contro le infiltrazioni mafiose in città, sia della “Notte della Trasparenza” nel 2016. Quest’ultima iniziativa, che ha visto parlamentari e consiglieri M5S alternarsi in un sit-in silenzioso in Piazza Prampolini per tutta la notte, rappresentava un altro importante passo nella lotta per la legalità e la trasparenza.

Matteo era un giornalista, uno scrittore, un ricercatore storico e soprattutto un grande amico del Comune di Albinea. La notizia della sua scomparsa ha gettato nel dolore e nello sconforto la comunità di Albinea, che era abituata a vederlo e incontrarlo sia durante le celebrazioni annuali del Fatto d’armi di Villa Rossi e Villa Calvi, che semplicemente in paese, nei giorni in cui usava fare un giro su per la collina.

Era orgoglioso delle sue ricerche storiche, che traduceva in racconti di personaggi che avevano fatto la storia del nostro Paese e non solo.
Il giorno in cui ci ha lasciati si trovava infatti in Canada, dove era arrivato da pochissimo per presentare il suo libro “I pellerossa che liberarono l’Italia” e dove aveva in programma di realizzare un reportage sulle tribù indigene. “Aquila svettante” era il nome che gli era stato assegnato, un riconoscimento unico e rarissimo di cui andava molto fiero.

Nel corso della sua lunga carriera da giornalista, ha collaborato con il Resto del Carlino, il Quotidiano Nazionale, Radio Bruno, Il Gazzettino, per il quale è stato corrispondente free lance per l’area Paesi Bassi, Belgio e Scandinavia, Reggio nel Web e infine Il Fatto Quotidiano.

Si è sempre battuto per tematiche relative ad acqua pubblica, ambiente, mobilità sostenibile, sviluppo e connettività. Da sempre impegnato nel favorire una presa di coscienza del problema della dipendenza da gioco d’azzardo da parte della politica, ha contribuito fortemente a far crescere il dibattito pubblico sul tema, fino all’approvazione di una legge nazionale che vietasse la pubblicità del gioco d’azzardo.

Matteo era uno scout sempre con il sorriso, aperto al grande gioco della vita e che ha fatto suo l’insegnamento di Baden Powell impegnandosi a lasciare questo mondo migliore di come lo si è trovato.

La sua passione storica lo ha portato a scrivere vari libri, che citava con orgoglio.