pubblicazioni

Il bracciale di sterline (2011)

La vera storia di cento uomini e donne provenienti da tutta Europa, che scesero dal cielo e dai sentieri dell’Appennino reggiano, guidati dalle note di una cornamusa scozzese, per attaccare il quartier generale della Linea Gotica. Il loro coraggio contribuì ad accelerare l’avanzata degli Alleati e la fine della guerra e della dittatura nazifascista. In quell’inferno, due bambine ricevettero in dono due bracciali di sterline. Da «Operazione Tombola» nacquero cinque amori per la vita. Sessantasei anni dopo, grazie a internet, il filo d’Arianna della storia riunisce dieci protagonisti di allora: si intrecciano così amori, ideali, sogni e, come in una favola, quei bracciali rivelano alle due bambine di un tempo, diventate nonne, la sto­ria di due coraggiosi soldati. Una favola della vita che continua fino ai giorni nostri.

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Si accende il buio (2012)

Una piccola lettera, scritta il 5 agosto 1944 da un ufficiale medico della Luftwaffe di stanza sull’Appennino emiliano. Un foglietto di carta che parla di un bimbo fatto nascere dal soldato e che chiede siano risparmiati da un rastrellamento il piccolo e la sua famiglia. Sessantasette anni dopo, quel bimbo diventato nonno si mette sulle tracce dell’uomo a cui deve la vita. Scopre così l’incredibile epopea di un’intera famiglia tedesca e di un gruppo di soldati del Terzo Reich che, nell’inferno della seconda guerra mondiale, si riscattarono dal nazismo attraverso l’umanità, la fede e il coraggio. Uno di loro, per vendetta d’amore, arrivò a sfidare Joseph Goebbels. Una vicenda reale, un’avventura incredibile dal 1940 ai giorni nostri, attraverso l’Italia, la Germania, la Grecia, la Polonia e la Russia. Una favola della vita contro ogni dittatura.

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Il Paradiso dei Folli (2014)

Il romanzo storico si apre nell’aprile 2011, quando Rocky Riojas, veterano americano protagonista de “II bracciale di sterline” ritorna in Italia dopo 68 anni per la presentazione del romanzo che parla della sua storia. Recatosi a Monte Cassino, dove combatté nel febbraio 1944, si mette a piangere davanti al grande portone dell’abbazia sul quale campeggia la scritta “pax”. Un flashback riporta il lettore nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, e ripercorre le battaglie e i momenti salienti di quel conflitto, rivissuti attraverso le storie vere dei diversi protagonisti: l’invasione alleata in Sicilia, l’armistizio, lo sbarco degli americani a Salerno, le incredibili fughe di prigionieri alleati da treni in corsa verso i lager nazisti. E poi ancora, la battaglia di Monte Cassino, lo sbarco di Anzio, il D-DAY in Normandia, la battaglia di Francia e quella sulla linea gotica. Per terminare con due missioni segrete portate a termine dal SAS britannico e dai partigiani italiani: l’operazione Gallia e l’operazione Tombola, due azioni spericolate che riuniscono i vari personaggi.

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Il Suonatore Matto (2017)

Toscana, primi di marzo 1945. Lo scozzese David Kirkpatrick, piper del 2° High Light Infantry, si annoia a pelar patate dietro le linee. Carattere bizzarro e burrascoso, non si contano le volte in cui è stato punito per insulti ai superiori, insubordinazione e sbornie. Da oltre la Linea Gotica le truppe scelte di Sua Maestà chiedono l’invio di un suonatore di cornamusa per una missione segreta contro un importantissimo obiettivo nemico. Kirkpatrick si offre volontario e si paracaduta sull’Appennino reggiano indossando il suo kilt. Da allora, per tutti, sarà “the mad piper”, il suonatore matto. Come per magia, la musica della sua cornamusa contribuisce a evitare la terribile rappresaglia nazista contro i civili di Albinea, un paese alle porte di Reggio Emilia. Ma per sessantacinque lunghi anni, lui non saprà di essere diventato un eroe e soffrirà tremendamente per gli incubi provocati da quella notte. Fino a che, in un giorno d’estate del 2010, una lettera dall’Italia trasforma gli ultimi anni della sua vita in una bellissima favola. Una favola di pace, musica e amicizia nata nel buio della guerra. Questa è la sua storia.

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I pellerossa che liberarono l’Italia (2020)

La vera storia di cinquanta volontari dalle tribù native del Canada e la loro battaglia per libertà, diritti e ambiente. Discriminati nelle riserve, tremila nativi delle tribù Irochesi, Oijbwa, Cree, Secpwepemc, Metis, si arruolarono da volontari nell’esercito canadese per combattere in Europa. Chi per denaro, chi per un sogno di giustizia e libertà che sognavano per i loro popoli. Il 10 luglio del 1943 a decine sbarcarono in Sicilia nelle file degli Alleati. Eroi dimenticati da tutti, caddero sui campi di battaglia d’Italia. Dalla Sicilia a Ortona, passando per Cassino e lo sfondamento della Linea Gotica orientale nelle Marche e in Romagna. Sconfitto il nazifascismo, al ritorno dal fronte per i sopravvissuti iniziò una nuova lotta condotta fino ai giorni nostri per conquistare diritti negati, difendere le loro terre dalla devastazione ambientale e tramandare ai posteri una millenaria cultura di pace. Questa è la vera storia di cinquanta uomini che si batterono per la liberazione d’Italia.

Notizia ANSA

I bambini del soldato Martin (2021)

Martin Adler è un giovane americano, figlio di immigrati ebrei ungheresi; poco più che ventenne decide di arruolarsi e partire per combattere il nazifascismo in Europa. Prova sulla propria pelle l’odio razziale da parte di alcuni commilitoni, ma non demorde e nel 1944 sbarca alle pendici del Vesuvio. Diventa parte della compagnia D del 339° reggimento, una squadra da combattimento con armamento pesante: mortai, cannoni e mitragliatrici. Avanzando verso nord, dapprima sulla linea Gustav e poi sulla linea Gotica, diventa un cecchino, perdendo la propria innocenza. Martin, tuttavia, esorcizza l’orrore della guerra scattando centinaia di fotografie e disegnando cartoline, che spedisce alla famiglia in America. Nei pressi di Monterenzio, nel bolognese, si fa ritrarre in uno scatto che, alcuni decenni dopo, ha fatto il giro del mondo: il soldato è insieme a tre bambini, che la madre aveva nascosto in una cesta di vimini, per proteggerli dai tedeschi. Quell’incontro rimane impresso in modo indelebile nei suoi ricordi e, grazie a un appello lanciato sui social network, Martin Adler riesce a realizzare il desiderio di ritrovarli. Sarebbe, però, un errore pensare che la sua storia, durante la campagna d’Italia, sia tutta qui. Martin è un uomo che ha cercato la leggerezza anche nelle situazioni più drammatiche, regalando sorrisi e “cioccolata” da Napoli al Trentino, realizzando persino un vino “da trincea”. Una volta rientrato in America, ha lottato appassionatamente per i diritti dei più fragili. «Sono felice, di non aver premuto il grilletto quel giorno di ottobre del 1944 nella valle dell’Idice sull’Appennino bolognese. Invece di uccidere, scattai una fotografia e ora mi accorgo che non solo salvai tre bambini, ma tutte le persone che sono nate grazie a quel gesto. Nate proprio da Giuliana, Mafalda, Bruno, diventati madri, padri, nonni e bisnonni. Come me. Ecco l’importanza generazionale di un piccolo gesto di vita […] Per tutta la vita, nel mio piccolo ho cercato di trasmettere quello che questi volti sconosciuti, immortalati tante volte dalla mia 35 millimetri, proprio come quelli di Bruno, Mafalda e Giuliana, mi hanno insegnato. Dona, senza chiedere nulla in cambio e riceverai vero amore».

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